Di lei hanno detto (Antonino De Bono): “Vi è sempre nell’opera di Helga Pfau Collamati una sensibilità compositiva che si trasmette con vivacità all’elemento umano, che essa introduce per animare la scena e dare respiro all’opera in una orchestrazione appropriata di forme e di colori….E’ tutta una sequela di percezioni paesaggistiche che si identificano spesso con un ricordo piacevole familiare, un momento d’estasi…sorretto sempre da una salda tecnica che non presenta mai il destro alla critica ….Allora le diffuse vibrazioni atmosferiche che si colgono in questa pittura agreste si rivestono di giallini in sospensione, di violetti e di rosa che trasmettono al fruitore il senso della spiritualità immessa nell’irrealtà del famoso dito d’aria illusionistico.”
Le stesse vibrazioni atmosferiche, anche se più intense e più mediterranee, si colgono nelle marine che vengono ritratte attraverso le baie e i porticcioli della Riviera o attraverso un insieme idealizzato e fantastico di note località turistiche.
“Ritrattista d’eccezione,” sa cogliere la somiglianza del modello con una tecnica di stampo accademico, ma anche molto personalizzata, “conferendo espressività alla psicologia del personaggio.”